Richiesta d’aiuto per il settore extralberghiero
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Lettera al Ministro Franceschini da parte del settore extralberghiero con la richiesta d’aiuto
Bed-and-breakfast.it raccoglie la richiesta d’aiuto dei suoi associati, appartenenti al settore extralberghiero, in una lettera al Ministro Franceschini.
Il settore extralberghiero, che comprende piccole strutture come B&b, case vacanze, affittacamere, agriturismi e locazioni turistiche, ha risentito maggiormente della crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria del Covid-19.
Trattandosi di strutture di microricettività, non tutte svolgono attività imprenditoriale e, per questo, non sono state incluse nel decreto “Cura Italia”.
Sta di fatto che esse pagano regolarmente, esattamente come gli altri settori, tasse, mutui e affitti. Inoltre, il 45% delle famiglie, svolge questo tipo di attività come unica fonte di guadagno.
Senza gli aiuti dello Stato, molte strutture rischiano di chiudere e altre avranno enormi difficoltà quando sarà il momento di ripartire.
Per questo motivo, Bed-ad-breakfast.it ha inviato una lettera al Ministro Franceschini, in cui ha raccolto la richiesta d’aiuto del settore extralberghiero con i suoi 39 associati.
Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera.
Egregio Ministro Dario Franceschini,
in veste di amministratore del sito www.bed-and-breakfast.it ho recepito le istanze
delle migliaia di nostri associati e mi permetto, a loro nome, di sottoporle alla Sua attenzione,
nella speranza che possano aiutare il Governo nelle decisioni che verranno.
Scrivo soprattutto a nome dei gestori di piccole attività ricettive del settore
extralberghiero che non sono strutturate in forma di azienda, la maggioranza, che sembra
non siano state incluse nei primi decreti urgenti emanati dal Governo.
I Numeri
Rapporto B&B Italia 2020
https://www.bed-and-breakfast.it/mondobb/sondaggi-e-statistiche/rapporto-b-and-b-italia-2020/2044
● Ci sono circa 30.000 B&B in Italia, di cui il 30% imprenditoriali e il 70% non
imprenditoriali.
● Il B&B in Italia dà lavoro direttamente a circa 45.000 persone.
● Il 45% dei Gestori non ha altre occupazioni.
Quest’ultimo dato ci indica che una crisi del turismo prolungata nel tempo impatterà
notevolmente sull’economia di quasi la metà dei Gestori, sottraendo loro le risorse di
sussistenza.
Le azioni possibili
Le soluzioni che riteniamo possano fornire un ristoro minimo nell’immediato, a tutte le
strutture ricettive del settore extralberghiero, sia imprenditoriali che non, siano esse B&B,
affittacamere, agriturismo, case vacanza o locazioni turistiche, possono essere selezionate a
nostro parere tra le seguenti:
L’affitto
1) Molte strutture del settore extralberghiero sono in affitto e se la crisi perdurerà non
avranno altra scelta che chiudere e perdere il lavoro. Per questo motivo suggeriamo
che anche tali attività possano beneficiare del Bonus Affitti, da estendersi fino a
quando non sarà di nuovo possibile viaggiare in Italia.
L’attività extralberghiera come unica fonte di reddito
2) Analogamente a quanto previsto all’art.29 D.L. (indennità lavoratori stagionali del
turismo), si propone di estendere ai Gestori di strutture ricettive extralberghiere che
vivono esclusivamente del proprio lavoro, la medesima indennità per i mesi in cui non
si siano registrati arrivi.
Le Tasse e i Tributi
3) Molte strutture hanno già pagato a gennaio il canone speciale Rai, oltre a quello
ordinario, e quello della Siae. Considerando che per mesi questi canoni, incluso
quello speciale sui rifiuti, sono stati pagati a vuoto, potrebbe essere presa in
considerazione l’idea di rimborsarli tramite credito d’imposta o quantomeno ridurli o
annullarli per il prossimo periodo.
4) Un ulteriore aiuto potrebbe arrivare da interventi sull’IMU per le strutture ricettive.
5) Un eventuale Bonus fiscale, tanto per le strutture ricettive imprenditoriali che non
imprenditoriali del settore, potrebbe essere parametrato al calo di reddito dell’attività
nel 2020 rispetto al 2019.
6) Analogamente a quanto previsto all’art. 64 del D.L. (credito imposta per spese di
sanificazione ambienti), si propone di estendere anche alle strutture ricettive non
imprenditoriali, per il periodo di imposta 2020, un credito d’imposta del 50% delle
spese documentate per la sanificazione degli ambienti.
Mutui e utenze
7) Oltre ai canoni di affitto le strutture ricettive interrogate indicano difficoltà nel far
fronte al pagamento delle rate dei mutui e delle utenze per i prossimi mesi. Per
questo motivo potrebbe essere opportuno sospendere le rate anche per le strutture
non imprenditoriali al pari delle misure già previste nell’art. 56 del D.L. 18 del
17.03.2020.
Obblighi imposti dalle Leggi Regionali alle attività saltuarie
8) Diversi nostri associati segnalano che gli obblighi imposti dalle Leggi Regionali,
alcuni anche in contrasto con recenti sentenze del Tar come la n. 586/2016, possano
frenare una eventuale ripresa, quando sarà il momento. In particolare l’obbligo di
chiusura per un determinato periodo dell’anno, che potrebbe coincidere con il
periodo in cui si comincerà nuovamente a viaggiare. Sarebbe opportuno derogare a
questa norma almeno per un anno.
Voucher e Ota
9) Riportiamo infine le numerose lamentele relative all’impossibilità di emettere i
voucher sostitutivi che il decreto “Cura Italia” ha previsto anche per i soggiorni in
strutture ricettive sui siti di alcune OTA internazionali che, invece, restituiscono anche
i pagamenti di tariffe “non rimborsabili” senza dare la possibilità di emettere i voucher
previsti.
Conclusioni
Probabilmente saremo il primo paese ad uscire dalla crisi, dopo la Cina, e ciò
potrebbe concretizzare la possibilità di un rilancio del brand Italia con un marchio unico. Per
tale motivo questo potrebbe essere il momento ideale per dare contributi a fondo perduto
per ampliamento, digitalizzazione, innovazione, brand, miglioramento dei servizi.
Cordiali Saluti
Giambattista Scivoletto
(firme degli associati)