Milano aumenta la tassa di soggiorno

Tariffe in rialzo per gli affitti brevi, invariate per le strutture da quattro stelle in su

Dopo più di un decennio, la città di Milano incrementa le tariffe della tassa di soggiorno, i rialzi partono dal 1°gennaio 2024 e a pagarne le spese sono ancora una volta gli affitti brevi, che subiranno rialzi del 50%.

Per campeggi,villaggi turistici, ostelli, alberghi a una stella e residence a due stelle la tassa aumenta da 2 a 2,50€. Per hotel a due stelle e residence a tre stelle e case ferie si sale da 3 a 3,50€. Alberghi a tre stelle e residence a quattro stelle si va da 4 a 4,50€. B&b, case vacanza, affitti brevi e foresterie, da 3 a 4,50€. Tariffe invariate per le strutture da quattro stelle in su.

Si stima, che a finire nelle casse di Palazzo Marino, saranno ben 60 milioni di euro, circa 5 milioni in più rispetto al 2023.

Cifre che potrebbero diventare più alte, perché la delibera firmata dall’assessora al Turismo, Martina Riva e dal titolare del Bilancio Emmanuel Conte, prevede la costituzione di una task force dedicata all’individuazione degli evasori. 

In più, è stata fatta richiesta al governo di innalzare a 10 euro il tetto massimo della tassa. 

Il limite adesso, per tutte le città, esclusa la Capitale, è di 5 euro per gli hotel a 4 e 5 stelle. «Per questo — dice l’assessora Riva — abbiamo presentato un emendamento alla bozza dell’imminente legge di bilancio per l’innalzamento del tetto massimo. Se una camera di un hotel di lusso arriva a costare 2000 euro a notte non mi sembrerebbe così sproporzionato chiedere un contributo alla città di 10 euro invece di 5». «È dal 2017 che non si interviene sulle tariffe dell’imposta di soggiorno — afferma Riva —.  Allora Milano era lontana dall’essere la meta turistica di interesse internazionale che è oggi. Con oltre 6,3 milioni di arrivi registrati in città solo da gennaio a settembre 2023, Milano sta vivendo il periodo turistico migliore della sua storia e sarebbe sconsiderato non definire fin da subito una strategia che consenta di gestire e non subire passivamente l’aumento del flusso dei visitatori. Se la nostra città offre tanto ai suoi visitatori, allora chiediamo agli stessi visitatori di lasciare qualcosa alla città». 

Le entrate verranno utilizzate per finanziare servizi essenziali per il turismo come trasporto e sicurezza. «Il turismo — dice Emmanuel Conte — è certamente fonte di ricchezza e di benessere economico, ma un numero elevato di turisti ha un impatto sulla città. La tassa di soggiorno è uno dei pochi mezzi di autonomia impositiva rimasti ai comuni, che continuano a subire, anche in legge di Bilancio, tagli di spesa che impongono sacrifici a scapito dei nostri concittadini. Rinnovo la richiesta che le norme nazionali lo rendano realmente uno strumento perequativo a disposizione degli enti locali tutti».

 

Categorie esenti 

Le categorie esenti dalla tassa di soggiorno di Milano sono i minori di 18 anni, giovani sotto i trent’anni che scelgono di soggiornare negli ostelli, accompagnatori di individui ricoverati o in cura post ospedalizzazione, persone che alloggiano in strutture gestite da enti no profit dopo il quattordicesimo giorno di permanenza, forze dell’ordine e forze armate in servizio nella città, studenti universitari fino a ventisei anni di età che alloggiano in pensioni o residenze universitarie, disabili e accompagnatori, volontari della Protezione Civile, e ospiti che alloggiano per emergenze.