Le locazioni brevi sono contratti di affitto che hanno una durata non superiore a 30 giorni. La legge di Bilancio 2021 in particolare prevede che la cedolare secca al 21% sugli affitti brevi, si applichi per un massimo di quattro immobili. Se verranno locati più di quattro immobili, si configurerà l’attività imprenditoriale vera e propria.
Tra le novità introdotte dalla manovra c’è l’istituzione della banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazioni brevi presso il Ministero dei Beni Culturali.
Le locazioni brevi devono avere durata inferiore ai 30 giorni, ma possono includere servizi aggiuntivi (es. contratti di fornitura della biancheria e pulizia dei locali).
Precedentemente, per questa tipologia di contratti di locazione, è prevista una tassazione tramite cedolare secca del 21%. A partire dal 2021, la Legge di Bilancio ha introdotto alcune novità.
Queste novità sono nello specifico due:
- La cedolare secca può essere riconosciuta solo in caso gli immobili da destinare alla locazione breve siano quattro o in numero inferiore per ciascun periodo di imposta;
- Se gli appartamenti destinati agli affitti brevi sono più di 4, l’attività di locazione si considera svolta in forma imprenditoriale, quindi, il titolare non può applicare la tassazione agevolata del 21%, ma dovrà necessariamente aprire la Partita IVA.
I soggetti che operano nel settore delle locazioni immobiliari, devono pubblicare il codice identificativo. È importante riportare il codice identificativo nelle comunicazioni inerenti all’offerta e alla promozione, per evitare penalità.
Locazioni brevi: penalità e banca dati
In caso di inosservanza della disposizione, si rischia una sanzione pecuniaria da 500 a 5.000 euro, con raddoppio della sanzione in caso di reiterazione della violazione.
Nel mare magnum delle locazioni brevi, si inserisce la banca dati delle strutture ricettive, e degli immobili destinati alle locazioni brevi. Per una maggior tutela dei consumatori, e poter effettuare un maggiore controllo sugli affitti turistici, sarà possibile consultare la banca dati del MIBACT.
Tutti gli enti hanno un codice da utilizzare in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza.