Il credito d’imposta prevede un Bonus del 50% per l’acquisto del registratore cassa
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Il credito d’imposta riconosciuto per l’acquisto dei nuovo registratore cassa, utili per la memorizzazione elettronica, potrà essere riconosciuto in maniera semplificata grazie al bonus del 50%. Bonus disposto dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
In cosa consiste il credito d’imposta registratore cassa?
Secondo le nuove normative relative alla fatturazione elettronica e lo scontrino elettronico, nuovi aggiornamenti saranno raggiunti entro la finde dell’anno.
Dal 1° gennaio 2020, infatti, tutti coloro che effettueranno commercio al dettaglio dovranno memorizzare e trasmettere telematicamente i dati dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia. Gli esercenti con volumi d’affari superiore a 400.000 euro, invece, già a partire dal 1° luglio 2019 dovranno effettuare tale operazione.
Cosa prevede il credito d’imposta per l’acquisto del registratore cassa?
Lo Stato, per ogni registratore di cassa, offre un contributo pari al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 250 euro. Questa somma è valida solo per coloro i quali acquisteranno il misuratore fiscale nel 2019 e nel 2020. Al commerciante come credito d’imposta verrà concesso il relativo corrispettivo, utilizzabile in compensazione tramite modello F24, a partire dalla prima liquidazione periodica dell’Iva successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto.
Come richiedere il credito d’imposta registratore cassa?
Nel momento in cui si redigerà la dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa, e nella dichiarazione degli anni successivi dovrà sempre essere indicato il credito. Inoltre, il provvedimento prevede che il corrispettivo dovuto per l’acquisto dei registratori di cassa sia pagato con modalità tracciabile.
Per quanto riguarda il monitoraggio della spesa, l’Agenzia delle entrate ogni mese comunicherà al Ministero dell’economia e delle finanze l’ammontare dei crediti d’imposta utilizzati in compensazione attraverso il modello F24, che dovrà essere presentato tramite i servizi telematici messi a disposizione dalle Entrate.
I commercianti dovranno pagare il corrispettivo indicato in fattura esclusivamente tramite:
- Assegni, bancari e postali, circolari e non, vaglia cambiari e postali;
- Addebito diretto, bonifico bancario o postale, bollettino postale, carte di debito, di credito, prepagate ovvero di altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che consentano anche l’addebito in conto corrente.
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