Quanto investire in un Bed and Breakfast
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Tante persone che hanno a disposizione una seconda casa, vorrebbero trasformarla in una possibilità di guadagno, ma quanto costa investire in un Bed and Breakfast?
Infatti, insieme al fenomeno delle case vacanze, i B&B sono una soluzione sfruttata da tantissimi turisti, italiani e non, che ogni anno desiderano visitare il nostro Paese, senza però dover spendere cifre esagerate e, tuttavia, soggiornando in ambienti confortevoli e familiari.
Anche in seguito all’esperienza personale, durante un soggiorno, può balenare alla mente l’idea di aprire un’attività ricettiva extralberghiera.
Questo succede soprattutto a chi possiede case molto grandi, con ambienti lasciati vuoti o poco sfruttati. A questo punto si pensa alla soluzione che potrebbe trasformare gli spazi del proprio immobile, in fonti di reddito.
Certamente non è facile aprire un’attività da un giorno all’altro e ci sono degli investimenti da dover fare.
La prima cosa che ci si chiede è se aprire un Bed and Breakfast sia redditizio. A questa perplessità se ne aggiungono altre: quali sono gli investimenti da fare, ci sono requisiti da rispettare, quanti e quante tasse si pagano, se vi sono o meno agevolazioni e/o finanziamenti e se è un’attività che richiede impegno totale o si può svolgere nel tempo libero.
Innanzitutto bisogna verificare la legge regionale in materia, che varia a seconda della regione di appartenenza. Poi, bisogna richiedere la SCIA (segnalazione di certificato di inizio attività) al proprio comune direttamente o tramite internet. Attraverso la presentazione della SCIA l’apertura della struttura ricettiva è immediata.
Successivamente, ci sarà bisogno di altri documenti, tra i quali, le planimetrie dello stabile, i contratti di proprietà o di affitto ed eventuali polizze assicurative. E qui iniziano le prime spese, in quanto, un comune può richiedere fino a 150 euro per la gestione della SCIA.
Ci sono tre caratteristiche che un bed and breakfast deve rispettare: avere un numero di camere ridotto, un contesto familiare e la possibilità di entrare in stretto contatto con il luogo nel quale si soggiorna.
Per quanto riguarda, invece, i requisiti d’alloggio da rispettare, essi variano a seconda della regione, ma in linea di massima bisogna avere un massimo di tre camere da letto (in alcune regione anche fino a 6), non oltre 6 posti letto ( 12 in alcune regioni).
Le camere, inoltre, devono avere una superficie minima di 8 mq per un letto singolo e 14 mq per due letti. Alle camere si deve accedere senza passare per altre stanze o per i servizi ai quali accedono i proprietari ed è, inoltre, previsto un arredamento minimo.
Ai suelencati requisiti se ne aggiungono altri specifici che riguardano i servizi offerti, i servizi sanitari, eventuali soppalchi, altezze e volumi minimi delle stanze.
E’ bene considerare tutti questi aspetti in quanto, un immobile non idoneo andrebbe adeguato e comporterebbe maggiori spese.
Quanto investire in un Bed and Breakfast: è conveniente?
Innanzitutto bisogna scegliere tra una gestione familiare o professionale, decisione che influenzerà tutto quello che segue.
Analizzando qualche dato, vediamo che il numero di coloro che decidono di diventare veri e propri imprenditori di un B&B è in crescita, ma in maggioranza sono quelli a conduzione familiare.
Burocraticamente, infatti, il B&B occasionale è molto più semplice da gestire e non implica troppi condizionamenti.
C’è da dire, però, che per accedere a finanziamenti ed agevolazioni, bisogna essere un’attività commerciale a tutti gli effetti ed avere, quindi, la partita IVA.
La soluzione migliore è quella di cominciare come attività a gestione familiare e, nel caso le cose andassero bene, trasformare il B&B in un’attività vera e propria.
E’ bene, però, tener presente due aspetti fondamentali, ovvero la zona e della concorrenza. L’ISTAT, infatti, ha calcolato che in Italia esistono più di 25.000 Bed and Breakfast.
Se si vuole ottenere un cospicuo guadagno, occorre attirare la clientela mediante la pubblicità, soprattutto su Internet.
Per quanto riguarda i costi, quello principale è il costo dell’immobile, che non ci sarebbe nel caso si abbia a disposizione una struttura di proprietà.
Potrebbero servire delle opere di ristrutturazione per abbellire o mettere a norma la struttura, il cui costo potrebbe essere intorno ai 20 mila euro, ai quali vanno aggiunti i costi per l’arredamento di care e aree comuni.
Da ricordare che vi sono, inoltre, anche dei costi di gestione che comprendono internet e le utenze, strumenti e materiale per pulizia e manutenzioni.
Per quanto riguarda, invece, i guadagni, sappiamo che i prezzi attuali dei B&B rientrano tra i 40 e gli 80 euro a stanza per notte. Tale prezzo varia a seconda della location e del periodo dell’anno.
I B&B a gestione familiare hanno un tetto di 45 giorni di apertura continuativa e un massimo di 270 giorni di apertura in un anno, per cui bisogna mettere in conto periodi di inattività.
Inoltre, in alcune Regioni, la permanenza dell’ospite non può superare i 30 giorni consecutivi. Per cui, un B&B che possiede 3-4 stanze e 6 posti letto, situato in una zona con un buon afflusso di turisti, occupando tutte le camere per il 50% del periodo, in un anno può guadagnare intorno ai 40-45 mila euro.
A questo guadagno vanno tolte le tasse e le spese di gestione, quindi, il guadagno effettivo, sarà pari alla metà o forse anche meno, questo se il servizio è sempre efficiente.
Certamente non ci si arricchisce con un B&B ma si possono ottenere grandi soddisfazioni, l’importante è decidere in calma e serenità facendo le dovute valutazioni.